Mosciano. Continua incessantemente il contributo del ricercatore giuliese Walter De Berardinis coautore con Sandro Galantini della ristampa del libro di Francesco Manocchia “Quando C’era la guerra” edito dalla casa editrice Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo diretto da Maria Teresa Orsini. Recentemente, in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, è stata coniata dalla presidenza dell’Istituto nazionale del Nastro Azzurro una medaglia d’arte: sul retro una pattuglia di soldati italiani sta per lanciarsi all’attacco contro le linee nemiche con la baionetta inastata. I soldati sono sovrastati dalla muliebre figura dell’Italia, con corona turrita che, con l’indice proteso in avanti, indica la direzione del fronte ed il limite dei confini naturali del suolo italico da riconquistare. Sul fondo della medaglia, in alto, lo sky line delle tre Cime di Lavaredo, zona del fronte, ove iniziarono i primi combattimenti; Verso: oltre allo stemma araldico dell’Istituto, sono stati incisi i dati del soldato Giovanni De Berardinis – 3° regg. Art. , 11° comp-. Proprio le vicende di suo nonno sono state riportate sul libro “Quando c’era la guerra” con l’aggiunta delle foto dell’artigliere De Berardinis. I prossimi appuntamenti in cui saranno ricordati i caduti giuliesi durante la 1° guerra mondiale saranno: il 4 novembre a Giulianova; il 21 novembre a Teramo e il 5 dicembre a Roseto degli Abruzzi.
Giovanni De Berardinis nacque il 30 ottobre 1897 a Mosciano Sant’Angelo, poi giovanissimo con la sua famiglia si trasferì a Cologna paese. Inquadrato come artigliere, fu ammesso al servizio militare il 18 maggio 1916 e successivamente chiamato alle armi il 21 settembre 1916. Dopo l’addestramento viene destinato, il 2 ottobre 1916, al 9° Reggimento Artiglieria da fortezza e successivamente, il 17 settembre 1917, al 10° Reggimento. Il 20 maggio 1920 verrà congedato dal 3° Reggimento Artiglieria costa 11° compagnia per essere destinato al Reggimento Artiglieria pesante di Piacenza. La sua carriera militare gli valse il diploma e la Croce al Merito di Guerra per aver servito la patria con onore nella 57° batteria Assedio che gli furono consegnati il 20 giugno 1919 dal Vice Ammiraglio Comandante in Capo della Piazza marittima di Pola in Istria, Umberto Cagni (Asti, 24 febbraio 1863 – Genova, 22 aprile 1932). Presenzio anche al funerale solenne del martire Nazario Sauro il 26 gennaio 1919 nel cimitero di Marina di San Policarpo a Pola alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Grande Ammiraglio Duca del Mare Paolo Emilio Thaon di Revel. Al suo ritorno troverà ad attenderlo alla stazione di Giulianova sua cognata, Grazia Di Bonaventura (vedova di suo fratello Carlo De Berardinis 1888 – 1917) che sposerà il 7 ottobre 1920 a Montepagano. Successivamente, su proposta del Ministero della Difesa, il 2 maggio 1972, verrà nominato Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto con diploma e medaglia d’oro. Morì a Giulianova, l’8 maggio 1973, dove si era trasferito dal 1924.